“Una favola sulle punte – Carla Fracci” all’MTM Teatro La Cavallerizza – RECENSIONE

Le Milanesi – Sciure, gagarelle e…ariose – dedicato a Fabrizio Crivelli

Una favola sulle punte – Carla Fracci

RECENSIONE:

L’omaggio a Carla Fracci è stato l’ultimo appuntamento della serie dedicata alle donne che con la loro arte, nelle discipline più varie, hanno reso grande la città di Milano e che Valeria Cavalli ha affrontato con sensibilità avvalendosi di due attrici di forte spessore artistico come Monica Faggiani e Valentina Ferrari. Un racconto sulla vita della grande danzatrice, tra le più amate non solo dai milanesi e dagli italiani ma che è stata apprezzata in tutto il mondo. Una favola felice fu l’infanzia di Carla Fracci (la Carla, come amavano chiamarla affettuosamente i milanesi): così inizia a definirla Valentina Ferrari all’inizio di quello che si possa definire una via di mezzo tra reading e spettacolo rievocativo, ma già Monica Faggiani le lancia un’occhiata di disappunto perché secondo lei tutto quello che aveva ottenuto una delle più grandi danzatrici del ventesimo secolo non le era venuto per grazia divina e la sua infanzia non era stata costellata di benessere, ma anzi, la modesta famiglia di provenienza non lasciava presagire le alte vette che la ragazza avrebbe raggiunto. Fu per puro caso, ci tiene a sottolineare la Faggiani, che la Carla (all’anagrafe Carolina) si ritrovò a studiare alla scuola di ballo del Teatro alla Scala con l’insegnante russa Vera Volkova mentre forse rimpiangeva i campi dove da ragazza era abituata a giocare a palla a volo. Ma la forza di volontà, la determinazione, la rivalsa contro le compagne benestanti e “altolocate” fecero sì che lei si abituò alla dura disciplina che prevedeva per otto ore al giorno esercizi tecnici che servivano a rafforzare l’ossatura e soprattutto quelle del collo del piede. Sullo schermo del fondale della scena viene proiettato un divertente filmato dove Franca Valeri, recita la parte dell’insegnante russa che mostra alla giovanissima allieva i primi passi elementari della danza. E intanto dalle tastiere di Carlo Zerri si cominciano a diffondere poche note dalla scena de “La danza dei piccoli cigni” e di quella finale de “Il lago dei cigni” stesso oltre che, per poche note, stranamente, anche la più moderna “Non piangere per me Argentina”.

Di Carla Fracci le due attrici, più affiatate del solito, raccontano quasi all’unisono la vita della grande Carla, dei suoi successi in tutto il mondo, della dolcezza che traspariva dal suo viso ma anche della sua caparbietà quando era convinta di aver ragione e di quanto fosse in grado di tenere testa a personaggi che non erano facili da affrontare. Un esempio era Rudolph Nureyev, suo partner in alcuni balletti, che lei apprezzava per la bravura ma che non si lasciava sopraffare per i suoi capricci. Altro momento delicato fu quando decise d voler diventare madre dopo essersi sposata con Beppe Menegatti, già assistente di Luchino Visconti al Teatro Alla Scala. Tutti predissero che quella maternità sarebbe diventata la fine della sua attività di danzatrice. E invece osò continuare con gli esercizi e ballò ancora fino al sesto mese di gravidanza. E successivamente alla nascita del figlio, dopo solo tre mesi, riprese il suo posto di etoile a New York, più agile he mai. Montale le dedicò una poesia, “La danzatrice stanca” (“Torna a fiorir la rosa / che pur dianzi languiva…”)

Alessandra e Monica continuano la narrazione delle gesta della Carla, e il loro narrare non è un’agiografia, non ce ne sarebbe bisogno per un personaggio siffatto. C’è amore nelle parole delle due attrici e questo traspare per arrivare a toccare tutto il pubblico che ascolta riguardoso. Nel loro narrare si rivive la storia di un secolo della Milano che ebbe i momenti belli della città “da bere”, ma anche quelli meno belli. Di questi ultimi non se ne fa menzione però non si può evitare di leggerli tra le righe, ogni volta che si vuole parlare, attraverso la storia di un personaggio, di quasi un secolo che ci siamo lasciati alle spalle. E al termine sul fondale fatto di mattoni, viene proiettata la scena della pazzia dal balletto più celebre di Carla Fracci, “Giselle”. Quelle immagini in cui è visibile un’espressione allucinata e addolorata dell’interprete: un primo piano del volto da cui si può notare come Carla Fracci non danzava usando solo i piedi e buona parte del corpo, ma anche l’espressività del viso, che è patrimonio di un’attrice completa. I mattoni con le righe che li delimitano gli uni dagli altri appaiono come rughe in più sul volto della donna e lo rendono più addolorato. Alla sua morte Alda Merini scrisse in una sua poesia ” Tu sei leggera come la follia”.

Lo spettacolo termina con queste immagini proiettate, e non ho pura di fare spoiler, dato che della vita di Carla Fracci tutti i milanesi ne conoscono le gesta. Le due attrici che le hanno raccontate sono state eclettiche nell’affrontarle con simpatia e singolare immedesimazione. In diversi punti hanno narrato anche episodi divertenti. Al termine sono scese tra il pubblico per raccontare brevemente le storie delle altre milanesi che sono state oggetto degli spettacoli precedenti e ricordando che ce ne sono ancora tante di donne che hanno fatto grande Milano e che sono meritevoli di essere ricordate. E domani, perché no?, forse sarà possibile farlo…

Ultima replica oggi alle ore 19,30: ne vale la pena!

Visto il giorno 19 Giugno 2022

(Carlo Tomeo)

Una favola sulle punte  – Carla Fracci

Le Milanesi – Sciure, gagarelle e…ariose – dedicato a Fabrizio Crivelli

a cura di Valeria Cavalli

con Monica Faggiani e Valentina Ferrari

pianoforte e tastiere: Carlo Zerri

grafica realizzata da Andrea Finizio

Ultimo appuntamento con Le Milanesi – Le Sciure, gagarelle e…ariose, dal 17 al 19 giugno presso La Cavallerizza ore 19,30

intero 15,00€, ridotto DVA 9,30€, scuole MTM, Paolo Grassi, Piccolo Teatro 10,00€, tagliando Esselunga di colore VERDE, prevendita 1,80€

obbligo di mascherina FFP2

MTM Manifatture Teatrali Milanesi – Teatro Litta e Leonardo, riserverà agli spettatori che lo richiederanno in fase di prenotazione, un posto a sedere in sala con distanziamento.

durata dello spettacolo: 60 minuti

Info e prenotazioni biglietteria@mtmteatro.it – 02.86.45.45.45

Scarica l’App di MTM Teatro e acquista con un clic

Biglietti sono acquistabili sul sito www.mtmteatro.it e sul sito e punti vendita vivaticket.it. I biglietti prenotati vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

Categorie RECENSIONI

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo:
search previous next tag category expand menu location phone mail time cart zoom edit close