Rassegna Presente indicativo: per Giorgio Strehler (paesaggi teatrali)
Festival internazionale di teatro | 4-31 maggio 2022

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Teatro Strehler – Scatola Magica
GRECIA
Theodoros Terzopoulos
“Io” PRIMA NAZIONALE
di Etel Adnan
regia Theodoros Terzopoulos
traduzione Thomas Symeonidis
opera d’arte di Jannis Kounellis
direzione tecnica Konstantinos Bethanis
con Aglaia Pappas, Theodoros Terzopoulos
produzione Attis Theatre
nella performance si ascoltano anche stralci della poesia “Jenin” di Etel Adnan (tradotta da Efi Giannopoulou).
lo spettacolo è dedicato alla memoria di Jannis Kounellis
si ringrazia la Galleria Fumagalli (Milano) per la gentile concessione dell’opera dell’artista
Lo spettacolo è in greco, con sovratitoli in italiano e inglese
Sradicamento, perdita e dolore sono le ferite che Io porta con sé e di cui non riesce a liberarsi. Un nemico invisibile e invincibile al quale ognuno di noi può dare le sembianze di quella violenza – in ogni sua possibile forma – che sentiamo come pericolo presente o futuro; un trauma che, però, sulla scorta dell’insegnamento della protagonista, se accettato, può offrire una nuova profondità al senso della vita.
«Io è una performance presentata in un piccolo spazio di grande energia; uno spazio che assomiglia a una cappella per la preghiera e l’autoconcentrazione»: così Theodoros Terzopoulos descrive l’opera scritta per lui da Ethel Adnan. Lo spettacolo si presenta come una candela della memoria che, accesa, illumina il dolore dell’uomo e le persecuzioni che lo affliggono, donando allo spettatore un’esperienza profondamente intima e commovente. Un monologo capace di farsi dialogo con lo spettatore racconta il muto dolore dell’esilio, della fuga e del senso di sradicamento di una donna. Emigrazione, perdita, trauma e dolore sono le impronte lasciate dalla morte su Io. Io resiste, torna in sé e va avanti. Tuttavia, la ferita è sempre lì, un demone che, quando si sveglia, la tormenta dall’interno, come un nemico invisibile e invincibile. Lei accetta il trauma e poi, pian piano, come una canzone dimenticata d’Oriente, inizia a cambiare, conferendo profondità al senso della sua vita. Io è una donna inseguita da un mostro al quale ognuno di noi può dare le sembianze di un pericolo presente o futuro, di quella violenza con la quale abbiamo, purtroppo, imparato a familiarizzare.
Durata: 50’
Theodoros Terzopoulos nato a Makrigialos, ha fondato nel 1985, a Delfi, la compagnia Attis Theatre, con la quale ha presentato spettacoli in tutto il mondo, per oltre 2100 repliche, nel corso di 37 anni di lavoro. Il suo approccio alla tragedia greca classica è diventato parte dei programmi di insegnamento nelle accademie di teatro, negli istituti e nei dipartimenti di Studi Classici di tutto il mondo. È professore emerito in diverse accademie e università, in Grecia e all’estero, e, dal 2013, tiene ogni anno un workshop estivo internazionale, dal titolo Il ritorno di Dioniso – Il metodo di Theodoros Terzopoulos, riservato a giovani artisti e registi. I testi sul suo metodo di lavoro e sulla sua compagnia sono stati pubblicati in molteplici lingue. Ha ricevuto numerosi premi teatrali tra i più importanti, sia in Grecia sia all’estero.
Biglietti
Categoria spettacolo Festival
Posto unico € 40
Abbonamenti
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Come e dove acquistare
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COVID 19: Leggi le linee guida per l’accesso alle attività
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Dans la mesure de l’impossible PRIMA NAZIONALE
testo e regia Tiago Rodrigues
traduzione Thomas Resendes
scene Laurent Junod, Wendy Tokuoka, Laura Fleury
musiche Gabriel Ferrandini
luci Rui Monteiro
suono Pedro Costa
costumi e collaborazione artistica Magda Bizarro
con Adrien Barazzone, Beatriz Brás, Baptiste Coustenoble, Natacha Koutchoumov e Gabriel Ferrandini (musicista)
produzione La Comédie de Genève
coproduzione Odéon-Théâtre de l’Europe – Paris, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Teatro Nacional D. Maria II – Lisbona, Equinoxe – Scène nationale de Chateauroux, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG – Udine, Festival d’Automne à Paris, Théatre national de Bretagne – Rennes, Maillon Théatre de Strasbourg – Scène européenne, CDN Orléans – Val de Loire, La Coursive Scène nationale La Rochelle
con la collaborazione del CICR – Comité International de la Croix-Rouge – Medici senza frontiere
si ringrazia il Dipartimento di Lingue, Letterature, Culture e Mediazioni dell’Università degli Studi di Milano per la collaborazione
Lo spettacolo è in francese, inglese e portoghese, con sovratitoli in italiano e inglese. Testo italiano dei sovratitoli di Valeria Illuminati e Vincenzo Arsillo
Nato dall’incontro con operatrici e operatori umanitari della Croce Rossa Internazionale e di Medici senza Frontiere, lo spettacolo racconta le vite di questi eroi del nostro tempo, le loro fragilità e debolezze, ma anche l’impegno infaticabile per portare sollievo e assistenza e guadagnare così tempo sull’avanzata del male.
Nato da madre medico e da padre giornalista, Tiago Rodrigues si è spesso domandato perché avesse scelto di raccontare il mondo, anziché di salvarlo agendo più concretamente. Per realizzare Dans la mesure de l’impossibile, si è avventurato alla scoperta della Ginevra internazionale, andando a conoscere operatrici e operatori umanitari. Dall’incontro con persone che lavorano per il Comitato Internazionale della Croce Rossa e per Medici senza Frontiere, è scaturito il desiderio guardare il mondo attraverso i loro occhi e di scrivere un testo teatrale che ne raccontasse l’esperienza. «Tutte le professioni sono importanti – spiega Rodrigues – ma ai miei occhi quelle basate sulla cura sono le più sacre. La vicinanza alla violenza, al pericolo, alla sofferenza, ma anche alla dignità e alla resilienza, conferisce a chi le pratica una lettura del mondo di cui noi siamo incapaci». Basato su testimonianze dirette, questo spettacolo multilingue illustra i dilemmi di donne e uomini impegnati, che si battono quotidianamente per un mondo migliore, pur essendo ben consapevoli che non potranno cambiarlo. Racconta le loro esistenze schizofreniche, in un continuo andirivieni tra le aree del mondo devastate dalle crisi umanitarie e la surreale tranquillità delle rispettive abitazioni.
Durata: 120’
Biglietti
Categoria spettacolo Festival
Platea Intero € 40 | Ridotto (under 26 e over 65) € 23
Balconata Intero € 32 | Ridotto (Under 26 e over 65) € 20
Abbonamenti
Lo spettacolo è in abbonamento
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Still Life A Chorus for Animals, People and all other Lives
PRIMA NAZIONALE
di Marta Górnicka
con Sandra Bourdonnec, Lindy Larsson, Hila Meckier, Gian Mellone, David Myung, Vidina Popov, Sesede Terziyan, Rika Weniger
musica Polina Lapkovskaja
coreografia Anna Godowska
scene Robert Rumas
costumi Sophia May
suoni Rafał Ryterski
video EXPANDERFILM
video animazione 3D Luis August Krawen, Alexander Pannier
drammaturgia Agata Adamiecka-Sitek, Clara Probst
pupazzi Atelier Judith Mähler
assistente alla regia Dominika Homa
direttore di scena Berit Lass
Still Life. A Chorus for Animals, People and all other Lives è parte del progetto Chorus of Women Berlin finanziato dalla Fondazione Culturale della Repubblica Federale di Germania, Dipartimento per la cultura e l’Europa del Senato di Berlino
con la gentile collaborazione del Museum für Naturkunde Berlin
in collaborazione con Goethe Institut
si ringrazia la Facoltà di Scienze linguistiche e Letterature straniere dell’Università Cattolica del Sacro Cuore
Lo spettacolo è in lingua tedesca e inglese, con sovratitoli in italiano e inglese
In un’epoca in cui confini, muri e tecniche di identificazione digitale ci illudono di avere una vita più sicura, Marta Górnicka rivela i meccanismi pervasivi di esclusione e violenza e vi oppone un manifesto corale fondato sulla ricostruzione delle connessioni tra gli individui attraverso una politica di interdipendenza e cura.
«Come si può creare un mondo di relazioni al di là delle relazioni? Come possiamo trovare aria per respirare assieme quando respirare la stessa aria è stato proibito?». Queste sono alcune delle domande che guidano le esplorazioni di Marta Górnicka e che confluiscono in Still Life, un manifesto corale per una società reinventata. In questo spettacolo-manifesto, un coro dionisiaco pone brutalmente al pubblico la riflessione su come sostenere e ricostruire le connessioni in un’epoca di epidemia, digitalizzazione ed estinzione di massa. Il coro parla attraverso le voci dei filosofi contemporanei – Donna Haraway, Roberto Esposito, Giorgio Agamben – invitandoci a lavorare alla creazione di una nuova forma di comunità basata su una politica di interdipendenza e cura. A queste voci si mescolano frasi tratte da epifanie della cultura pop e digitale, in un gioco che mette a nudo gli ingranaggi ideologici del potere contenuti nel linguaggio. L’invito a ricostruire un mondo comune giunge così da un insieme composto di tutti gli esseri: umani e non umani, i vivi e i morti, animali, piante, batteri e virus. La forza aggregante sarà allora il dio della vita nella sua totalità: un Dioniso digitale.
Durata: 70’
Biglietti
Categoria spettacolo Festival
Platea Intero € 40 | Ridotto (under 26 e over 65) € 23
Balconata Intero € 32 | Ridotto (Under 26 e over 65) € 20
Abbonamenti
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Casa della Carità
L’abisso
tratto da Appunti per un naufragio (Sellerio editore)
uno spettacolo di e con Davide Enia
musiche composte ed eseguite da Giulio Barocchieri
produzione Teatro di Roma-Teatro Nazionale, Teatro Biondo di Palermo, Accademia Perduta/Romagna Teatri
in collaborazione con Festival internazionale di narrazione Arzo
organizzazione Luca Marengo
in collaborazione con Casa della Carità
Lo spettacolo è in italiano, con sovratitoli in inglese a cura di Prescott Studio
Un racconto urgente, profondo, attuale per affrontare l’indicibile tragedia contemporanea degli sbarchi sulle coste del Mediterraneo. Davide Enia mette in scena l’epopea di eroi odierni, tra vita e morte, che diventa metafora di un naufragio individuale e collettivo.
«Quando ho visto il primo sbarco a Lampedusa ero con mio padre – scrive Davide Enia, drammaturgo, interprete e regista dello spettacolo tratto dal romanzo Appunti per un naufragio (Premio Mondello 2018) –. Approdarono tantissimi ragazzi e bambine. Era la Storia quella che stava accadendo davanti ai nostri occhi. Nell’arco degli anni sono tornato sull’isola, costruendo un dialogo continuo con i testimoni diretti: pescatori, personale della Guardia Costiera, residenti, medici, volontari e sommozzatori». Le loro parole e, soprattutto, i loro silenzi sono diventati un racconto, testimonianza storica e percorso esistenziale: «Dalla registrazione delle loro voci – continua Enia – sono emersi frammenti di storie dolorosissime eppure cariche di speranza. Le loro parole aprivano prospettive e celavano abissi». La messa in scena di Davide Enia fonde diversi registri e linguaggi teatrali: gli antichi canti dei pescatori, intonati lungo le rotte tra Sicilia e Africa, e il cunto palermitano, sulle melodie a più voci che si intrecciano fino a diventare preghiere cariche di rabbia quando il mare ruggisce e nelle reti, assieme al pescato, si ritrovano i cadaveri di uomini, donne, bambini.
Ingresso gratuito su invito con prenotazione obbligatoria
Se si è uno spettatore con disabilità motoria che si avvale dell’utilizzo della carrozzina, scrivere a relazione@casadellacarita.org per prenotare il tuo posto, specificando l’eventuale presenza di un accompagnare.
Durata:75’ senza intervallo
Biglietti
Posto unico non numerato gratuito
COVID-19
Leggi le linee guida per l’accesso alle attività
Informazioni e prenotazioni 02.21126116 – www.piccoloteatro.org