“Vedi alla voce Alma” all’MTM Teatro Litta – Recensione

dal 10 al 13 febbraio 2022

Vedi alla voce Alma

drammaturgia e interpretazione Lorenzo Piccolo

regia Alessio Calciolari

aiuto regia Ulisse Roma

RECENSIONE:

Uno spettacolo scritto e interpretato da una delle componenti più versatili delle Nina’s Drag Queens, Lorenzo Piccolo, che porta sulla scena la storia di due donne che rappresentano una il rovescio della medaglia dell’altra. Il tema è l’amore, da una parte quello sofferto in prima persona, l’altro quello che fa soffrire l’innamorato. Le fonti sono “La voce umana” di Cocteau, l’altro la vita di Alma Mahler.

Lorenzo Picccolo arriva sul palcoscenico con un trolley da cui trarrà di volta in volta abiti, parrucche, scarpe con tacchi alti, a seconda dei personaggi che incarnerà durante lo spettacolo, e poi due foto, una di una donna qualunque e l’altra un’immagine di Alma Mahler che appenderà sulla nuda parete e che fa da sfondo alla scena quasi nuda e occupata da una sola poltrona. I due ritratti faranno da spunto alla narrazione. Elemento essenziale, anch’esso estratto dal trolley e al quale l’attore tiene molto, è un telefono che squillerà in momenti diversi ma dal quale non sembra provenire alcuna voce, malgrado l’attore insista in vari modi, ora apparentemente spensierati ora drammatici, per cercare di far parlare il chiamante.

La donna che è stata lasciata non si arrende e supplica l’uomo amato di riprenderla con sé. Sente che l’abbandono è irreversibile e l’unica arma in suo possesso è quella di contare in un ripensamento nell’uomo amato. Ma le sue argomentazioni per far tornare l’amato sui suoi passi purtroppo sono deboli e a nulla servono suppliche e lacrime.

L’altra donna ha il fascino dalla sua, è un’ammaliatrice, ha avuto molti uomini importanti e altrettanti ne continuerà ad avere. E’ una donna che vive di passione, non d’amore. Lei si può permettere di lasciare l’amante di turno per intrecciare nuove storie. E’ Alma Mahler, le cui vicende sono ritratte molto bene ne “Il gioco degli occhi” di Elias Canetti oltre che dalla sua autobiografia autoreferenziale. La “vittima” di cui il narratore racconta nella pièce non è lei ma l’uomo, in questo caso il pittore Oskar Kokoschka che, dopo che fu lasciato, diede segni di squilibrio e si fece costruire un manichino a grandezza naturale con le fattezze della donna, per poi distruggerlo.

Due donne che sono le due facce della stessa medaglia e quel “vedi alla voce…” del titolo della pièce non sembra essere stato scelto a caso e appare rivolto, perché ne tragga insegnamento, alla donna più debole.

Antonio Piccolo racconta le due storie con leggerezza e ricorrendo a tratti anche a una sorta di iperrealismo, suscitando in alcuni momenti il sorriso tra gli spettatori, indossa anche i panni delle donne, uno largo di tulle rosa mentre viene diffusa la canzone “La bambola” di Patty Pravo. Poi arriva il momento in cui, verso la fine, si ricompone il vero senso dello spettacolo quando l’attore prende atto che le muse non ci sono più: Cocteau, l’autore de “La voce umana” morì durante una notte dopo aver appreso della morte di Edith Piaf, sua musa ispiratrice e Kokoschka quando, a distanza di anni chiese ad Alma Mahler di rivederlo, ottenne un netto rifiuto.

Sulla scena ingombra di vestiti e accessori vari si ascolta in sottofondo la voce registrata di Anna Proclemer che recita un breve frammento de “La voce umana” mentre si diffondono poche note della musica di Poulenc.

L’amore che la donna ha supplicato al telefono è ora descritto dal leit motiv di “Mi sono innamorata di te” di Ornella Vanoni e ricorda che se questo era accaduto perché prima “non avevo niente da fare” ora, che avrebbe mille cose da fare, sente “i miei sogni svanire”.

Alessio Calciolari si è fatto valere per la misurata regia, aiutato dal bel gioco di luci di Andrea Violato che ha contribuito a riempire la scena.

Meritatissimi applausi a Lorenzo Piccolo che ha dimostrato che le Nina’s Drag Quees non sono soltanto un gruppo di bravi attori e danzatori che si esibiscono in gruppo ma che nel suo interno sanno affrontare anche temi impegnativi e reggere splendidamente il palcoscenico anche con uno solo dei loro componenti in un one man show.

Lo spettacolo resterà in scena fino a domenica 13 Febbraio e se ne consiglia vivamente la visione.

(Visto il giorno 8 Febbraio 2022)

Carlo Tomeo: diritti riservati

Promohttps://youtu.be/iziEsd3chPc

MTM Teatro Litta –  dal 10 al 13 febbraio 2022

Vedi alla voce Alma

drammaturgia e interpretazione Lorenzo Piccolo

regia Alessio Calciolari

aiuto regia Ulisse Romanò

tutor Daria Deflorian

disegno e realizzazione luci Andrea Violato

elementi di scena e costume Rosa Mariotti

produzione Aparte – Ali per l’Arte

co-produzione Danae Festival

con il sostegno di Fondazione Cariplo

nell’ambito del progetto fUnder 35

spettacolo selezionato da NEXT

si ringrazia IT Festival, progetto Open It

Info e prenotazioni biglietteria@mtmteatro.it – 02.86.45.45.45

durata dello spettacolo: 90  minuti

Teatro Litta

Da giovedì a sabato  ore 20.30 – domenica ore 16.30

intero 25,00€ – convenzioni 20,00€, ridotto Arcobaleno (per chi porta in cassa un oggetto arcobaleno) 20,00€, Under 30 e Over 65 – 15,00€, scuole di teatro e Università 15,00€, ridotto DVA 12,00€, scuole MTM, Paolo Grassi, Piccolo Teatro 10,00€, tagliando Esselunga di colore ROSSO, prevendita 1,80€

Abbonamenti: MTM è città aperta, MTM è città aperta Over 65, MTM Carta Regalo x2,

MTM Carta Regalo x4

Biglietti e abbonamenti sono acquistabili sul sito www.mtmteatro.it e sul sito e punti vendita vivaticket.it.

I biglietti prenotati vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

Categorie RECENSIONI

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