“Nuova Balera Pizzigoni” al Teatro Menotti – Recensione

Comincia con Moritat, la celebre canzone di Makie Messer da “L’opera da tre soldi” di Brecht/Weill, e termina con la sudamericana Perfidia, lo spettacolo “Nuova Balera Pizzigoni” che il Direttore artistico del Teatro Menotti, Emilio Russo, ha scritto, diretto e voluto aggiungere a conclusione della ricca stagione 2023/2024 del suo Teatro.

Il ballo è l’argomento della pièce che vede protagonisti gli avventori della balera che si ritrovano in quel luogo a officiare una ritualità che si rinnova sera dopo sera e fatta di gesti, di passi, esibizioni e confronti con un partner nel breve lasso di tempo di un brano musicale. Un cerimoniale che prevede l’esposizione del proprio “io” rivestito di un abito che non ne lascia rivelare interamente l’essenza per avvolgerlo in quel poco di segretezza che sa avvicinare con discrezione. Quel ballo che, come Russo descrive, “celebra l’umanità, l’amore e la musica, offrendo un viaggio emozionante tra passato e presente, dove ogni passo di danza racconta una storia e ogni nota musicale evoca ricordi indimenticabili”

Il palco è allestito come una sala di balera simile a quelle che furoreggiavano nel secolo scorso: tavoli rotondi e sedie, a sinistra un piccolo a bar, a destra la pedana dell’orchestra. A entrare in scena è la madre del proprietario del locale (Lucia Vasini) che evoca l’inverno del 1985 quando una nevicata abbondante aveva ricoperto copiosamente la cittadina di Vedano al Lambro. La “bianca signora”, che cadeva dolcemente dal cielo con i suoi fiocchi impalpabili, diventava ghiaccio duro e scivoloso quando invadeva il suolo rendendo arduo il cammino delle persone e tuttavia non impediva ai più coraggiosi di varcare la soglia della Balera Pizzigoni da dove proveniva una musica da ballo. La balera era nata circa quarant’anni prima, l’aveva ricavata da una salumeria il padre del Carlin che a sua volta l’aveva lasciata al figlio Robin. Al suo interno vivevano alcuni personaggi e, a parte il Robin e sua madre, non avevano tra loro un legame di sangue. Era una famiglia che oggi chiameremmo allargata e costituita da persone provenienti da diverse realtà e esperienze. C’era anche Omar abbandonato ancora in fasce da qualcuno davanti all’uscio della balera e che era stato accolto come se fosse un fratello minore di Robin diventando da grande un musicista della piccola orchestra. I vari personaggi si avvicendano nel rivivere episodi del passato, come i funerali del Carlin o la storia della Trofea che iniziò a ballare forsennatamente senza musica e per giorni senza fermarsi e la leggenda vuole che sia stata lei a inventare la balera. A fare da colonna sonora alle vicende evocate è presente la musica tipica delle balere di quegli anni come La PalomaJ’attendraiTango della gelosia fino a Tutti frutti. Spiccano l’ottima versione di Enrico Ballardini della canzone Vademecunm tango di Vaime/Nebbia e “Ma l’amore no” cantata dal chitarrista Alessandro Centolanza.

Ricordi di un tempo lontano che lascia poi il posto a una realtà diversa, quella della disco music dove non esistono più le coppie che ballano unite, avvolte in una sensualità appena percettibile ma proprio per questo più avvincente. Ora le persone si muovono staccate le une dalle altre, non c’è più l’afflato romantico. E non c’è più neanche l’orchestra perché la musica viene diffusa dai dischi e da un disc-jockey. Ci provano i ballerini presenti sul palco, in abiti moderni con i lustrini, a esibirsi in un ballo di oggi chiedendo al pubblico se sono apprezzati e il pubblico risponde di no, ma questo, bisogna ammetterlo, più per convenienza che per convinzioni. “No, il ballo deve essere liscio come le scarpe dei ballerini”. E così, quando viene improvvisata una sorta di tip tap, e per come viene eseguito, si coglie il senso più profondo della morale dello spettacolo.

Spettacolo che vede in scena attori, danzatori e musicisti. I primi, tutti valenti sono Lucia VasiniEnrico Ballardini (in più punti anche suonatore di bongo), Lisa GalantiniAlessandro SampaoliEmilia Scatigno. I danzatori dell’Artemis Danza, (coreografa Monica Casadei) che si sono esibiti nei vari balli: Michelle AtoeArianna CunsoloMattia MoliniChristian Pellino. Il trio dei musicisti, oltre al già citato chitarrista e voce Alessandro Centolanza, è composto da Daniele Di Marco (fisarmonica), Gianmarco Straniero (contrabbasso).

Emilio Russo ha superato alla grande la doppia prestazione di autore/regista dimostrando sensibilità per l’argomento scelto e entusiasmo per la riuscita dell’impresa: al termine dello spettacolo, infatti, nel raccogliere i complimenti di diversi spettatori che gli stringevano la mano congratulandosi con lui, era visibilmente e giustamente raggiante.

Lo spettacolo è stato molto apprezzato e lungamente applaudito da un pubblico che ha letteralmente stipato la sala del Teatro.

Repliche fino al giorno 22 giugno 2024In calce le info per prenotazione e acquisto biglietto.

Visto il giorno 13 giugno 2024

(Carlo Tomeo)

13|22 GIUGNO

NUOVA BALERA PIZZIGONI

Il debutto al teatro Menotti di uno spettacolo in cui il ballo diventa metafora della vita

Prima Nazionale

Produzione: Tieffe Teatro Milano/Artemis Danza

Scritto e diretto da Emilio Russo

Con

Attori Lucia Vasini, Enrico Ballardini, Lisa Galantini, Alessandro Sampaoli, Emilia Scatigno

Danzatori di Artemis Danza Michelle Atoe, Arianna Cunsolo, Mattia Molini, Christian Pellino

Musicisti Alessandro Centolanza (voce e chitarra), Daniele Di Marco (fisarmonica), Gianmarco Straniero (contrabbasso)

Coreografie Monica Casadei

Costumi Pamela Aicardi

Assistente regia Chiara Callegari

spettacolo sostenuto da NEXT- Laboratorio delle Idee edizione 2023

Foto Laila Pozzo

STAGIONE 2023 | 2024

BIGLIETTERIA

PREZZI

TEATRO MENOTTI

Via Ciro Menotti 11, Milano – tel. 0282873611 –  biglietteria@teatromenotti.org

ORARI BIGLIETTERIA Dal lunedì al sabato dalle ore 14.00 alle ore 18.30, dalle 19.00 alle 20.00 solo nei giorni di spettacolo – Domenica ore 14.30 | 16.00 solo nei giorni di spettacolo

Acquisti online con carta di credito su www.teatromenotti.org

ORARI SPETTACOLI

Dal martedì al sabato ore 20 – Domenica ore 16.30 – Lunedì riposo

Categorie RECENSIONI

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